Da Wikipedia
Plinio il Vecchio, nel libro XXXV della sua Naturalis Historia, narra che Apelle, trovandosi a passare per Rodi e volendo conoscere Protogene, lo andò a trovare. Nell'atrio della sua casa vi era una tela in bianco e Apelle, non avendo trovato Protogene in casa, tracciò una linea orizzontale sottilissima lungo la tela, dicendo alla vecchia che custodiva la casa di riferire a Protogene che era passato a trovarlo uno capace di tracciare quella sottilissima linea.
Ritornato, Protogene vide la linea, e, pur non conoscendo di persona Apelle, lo riconobbe subito come autore di quel segno; quindi anch'egli tracciò un'altra linea più sottile, all'interno di quella di Apelle, volendo significare di accettare la singolare sfida; e disse alla vecchia di riferire ad Apelle, se fosse tornato, che colui che quello cercava era il pittore capace di tracciare quella linea, che aveva diviso la sua.
Il giorno dopo, Apelle, passando di nuovo a un orario in cui Protogene non c'era, visto il suo segno sottilissimo, ne tracciò un altro ancora più esile, che divise ulteriormente le linee prima tracciate, senza lasciare spazio per altre linee più sottili.
Protogene, di ritorno, capì di aver perso la sfida, e andò personalmente a cercare Apelle per tutta Rodi per complimentarsi con lui.
Si narra che il quadro divenne tanto celebre che la gente veniva da lontano per ammirarlo e rimase esposto per molti anni a simbolo di questa singolare tenzone.
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