giovedì 29 ottobre 1970

Concilio di Nicea II 787

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Documenti e pronunciamenti  condanna dell'iconoclastia e ripristino del culto delle immagini  
Il secondo concilio di Nicea fu convocato nel 787, su richiesta di papa Adriano I, dall'imperatrice d'Oriente Irene l'Ateniana, per deliberare sul culto delle immagini (iconodulia). È il VII Concilio ecumenico, riconosciuto dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse, dai luterani e dai vetero-cattolici.

Contesto storico


Il cristianesimo non aveva una eredità artistica; il giudaismo, da cui emanava, evitava la rappresentazione del sacro e del divino. 

Lo stesso ha fatto il cristianesimo primitivo paleocristiano, che invece faceva ricorso ai simboli (pesce, ancora, agnello, ecc.). 

Con il IV secolo, sotto l'impulso dello spirito greco, i cristiani cominciarono a decorare i luoghi di culto, e il passo successivo fu inevitabilmente la rappresentazione del sacro. 

In particolare, nella chiesa orientale le immagini finirono per non avere solo una funzione decorativa, ma stavano al centro della vita liturgica e col tempo attorno ad esse cominciò a svilupparsi un vero e proprio culto.Il contesto storico in cui si inserisce il secondo concilio di Nicea è il "rifiuto delle immagini", o "iconoclastia", che vedrà coinvolta la Chiesa orientale ed in particolare la Chiesa imperiale di Costantinopoli per almeno un secolo.


Tra i Padri della Chiesa non vi era unanimità di giudizio sulla liceità o meno della venerazione delle immagini, e nemmeno sullo stesso significato delle parole "venerazione" e "culto". Il Concilio Quinisesto (691-692) proibì la rappresentazione simbolica di Gesù, la cui figura cominciava ad apparire anche su oggetti che non avevano niente a che fare con il culto e la liturgia, come per esempio sulle monete di Giustiniano II (685-695).


Nel corso di una grande riforma della Chiesa imperiale, Leone III (717-741) cercò di eliminare la venerazione delle icone facendo eliminare le icone stesse. Questo suo atteggiamento iconoclasta sollevò la reazione degli iconoduli (favorevoli al culto delle immagini), che ebbe come conseguenza una dura lotta che terminerà solo nell'843. L'imperatore costrinse il Patriarca di Costantinopoli Germano I, che chiedeva una decisione conciliare sul problema, a dare le dimissioni, ed al suo posto nominò Anastasio, che nel 730 firmò il decreto imperiale di abolizione delle icone da tutto l'Impero. Favorevoli alle icone si mostrarono i monaci e il grande teologo Giovanni Damasceno. ...

mercoledì 5 agosto 1970

I luoghi del vivere

Dopo le caverne gli esseri umani 20/10.000 anni fa iniziarono a costruire con la terra luoghi per vivere e per celebrare riti spirituali. 






Göbekli Tepe (trad. collina tondeggiante in turco, Portasar in armeno, Girê Navokê in curdo) è un sito archeologico, situato a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell'odierna Turchia, presso il confine con la Siria, risalente all'inizio del Neolitico, (Neolitico preceramico A) o alla fine del Mesolitico. (Wikipedia)

martedì 2 giugno 1970

Antichi manufatti creativi

Ecco alcuni dei primi manufatti che possiamo definire creativi, era già arte o forse era tutta un'altra storia?



Makapansgat Pebble
3.000.000 anni (?)
(Lusaka - Zambia)






Venere di Tan-Tan 
40.000 anni (?)
( Tan-Tan, Marocco) 





Coppelle di Daraki-Chattan 
200.000 anni (?)
(Daraki-Chattan India)







Frammento di roccia incisa
70.000 anni (?)
Sud Africa





Pittura rupestre
42.000 anni (?)
Nerja Spagna






Impronte preistoriche
40.000 (?)
Interessante notare che sono quasi sempre mani sinistre, con la destra usavano il tubo per soffiare il colore, e moltissime sono mani femminili.




L'uomo leone
38.000 anni (?)
 Hohlenstein Stadel




Venere di Hohle Fels
35.000 anni (?)
Germania

martedì 3 marzo 1970

Parole sull'arte...


L'arte è l'uso perfetto di un mezzo imperfetto

                                         Oscar Wilde




lunedì 5 gennaio 1970

Sofista di Platone



Da Wikipedia Dialogo Sofista di Platone


...Il riepilogo delle sei definizioni (Sofista, 231c7 - 232b2) non pare tuttavia soddisfacente. Lo Straniero passa pertanto ad elaborare una settima definizione che colga più da vicino l'aspetto illusionistico del "logossofistico, concentrandosi sul tema della tecnica mimetica che produce immagini difformi dalle cose rappresentate. Sarà proprio in questo contesto che lo Straniero e Teeteto si imbatteranno nel problema del non essere: come può un'immagine essere la raffigurazione di ciò che non è? Da questa domanda ha inizio la sezione centrale del dialogo, dedicata alla discussione delle tematiche inerenti all'essere e il non essere, con particolare attenzione alla dottrina di Parmenide. Quest'ultima viene confutata attraverso l'analisi dei generi sommi. Infine, lo Straniero dà un'ultima definizione di "sofista"....

domenica 4 gennaio 1970

Astrattismo - pre-moderno .... Protogene e Apelle

 Da Wikipedia

Plinio il Vecchio, nel libro XXXV della sua Naturalis Historia, narra che Apelle, trovandosi a passare per Rodi e volendo conoscere Protogene, lo andò a trovare. Nell'atrio della sua casa vi era una tela in bianco e Apelle, non avendo trovato Protogene in casa, tracciò una linea orizzontale sottilissima lungo la tela, dicendo alla vecchia che custodiva la casa di riferire a Protogene che era passato a trovarlo uno capace di tracciare quella sottilissima linea.

Ritornato, Protogene vide la linea, e, pur non conoscendo di persona Apelle, lo riconobbe subito come autore di quel segno; quindi anch'egli tracciò un'altra linea più sottile, all'interno di quella di Apelle, volendo significare di accettare la singolare sfida; e disse alla vecchia di riferire ad Apelle, se fosse tornato, che colui che quello cercava era il pittore capace di tracciare quella linea, che aveva diviso la sua.


Il giorno dopo, Apelle, passando di nuovo a un orario in cui Protogene non c'era, visto il suo segno sottilissimo, ne tracciò un altro ancora più esile, che divise ulteriormente le linee prima tracciate, senza lasciare spazio per altre linee più sottili.

Protogene, di ritorno, capì di aver perso la sfida, e andò personalmente a cercare Apelle per tutta Rodi per complimentarsi con lui.


Si narra che il quadro divenne tanto celebre che la gente veniva da lontano per ammirarlo e rimase esposto per molti anni a simbolo di questa singolare tenzone.

sabato 3 gennaio 1970

Che cosa è arte?

Prima di iniziare butto giù alcuni pensieri su che cosa potrebbe essere arte.

Forse un aspetto biologico? un'esperienza naturale? una tecnica? un pensiero?

Una verità?

Ma dipendendo dai sensi risulta fallace

Quindi potrebbe andare bene tutto?

Forse semplicemente una trasformazione culturale che in Europa ha preso forma alla fine del Settecento, trasformando il senso delle opere che soprattutto nel Quattrocento gli artigiani rinascimentali trasformavano con riscoperte e riflessioni corali di altri contemporanei...

Poi sempre più un'espressione personale (quello che poi chiamiamo artista) in cui le proprie "percezioni" diventato attraverso una tecnica (ieri la pittura oggi un pc) patrimonio comune.

Anche vero che gli oggetti artistici costruiscono già nell'antichità uno status sociale e che ora che il sistema sociale si è ampliato tantissimo anche la produzione/fruizione di "oggetti artistici" diventa di "massa".